domenica 13 marzo 2016

Una mano è sempre protesa verso di me. Vuole prendermi. Non so se mi spiego.



"Perché essere guardati da lei è terribile, sapete?
È qualcosa che somiglia al rumore del gesso nuovo sulla lavagna, o del vetro quando si incrina, solo che a rompersi è sempre qualcosa dentro di me.
Ogni notte di più.
Ogni notte, sì, lei viene da me tutte le notti.
Ho paura che prima o poi la mia mente comincerà davvero a sciogliersi, e allora forse lei smetterà di venire.
È per quello che viene, per farmi impazzire.
Lei, con i suoi occhi che vedono mentre dovrebbero essere ciechi.
Lei, con le sue gambe rigide che dovrebbero star ferme, e invece la fanno camminare.
Come fa? Come fa a camminare?
Come fa?
Eppure la sento… sembra strisciare. Sento il rumore di qualcosa che sfrega il pavimento, ma ogni volta che la guardo è ferma.
Ferma in un posto, ogni volta diverso, con il suo sorriso stupido e demente e i suoi occhi spalancati e impolverati.
Una mano è sempre protesa verso di me.
Vuole prendermi.
Non so se mi spiego.
Vuole prendermi per trascinarmi nell’inferno da cui viene e da cui, chissà come, è riuscita a scappare.
Cosa vuole da me?
Oh, gliel’ho chiesto, ma non mi risponde. Lei ride. Ride e basta. Ride sempre.
Sottovoce… ride."

Tratto da Magdalene, di Marina Lizzi

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