Io l'ho visto, come lo guardava.
Piccolo, sembrava scomparire nel sedile. Eppure sono certa che doveva esser stato un uomo forte, sicuro di sé e protettivo. Lo sguardo dolce, di una dolcezza quasi struggente, era puntato sulla nuca del figlio, come a chiamarlo in silenzio: "Figliolo..." sembrava dire "...figliolo, sono qui. Sono ancora qui." E riflessa nei suoi occhi la nuca del figlio era quella di un bambino di tanti anni fa, mentre muoveva i suoi primi passi incerti ma coraggiosi con la mano saldamente serrata nella presa forte di quella del padre. L'amore infinito, nello sguardo del padre. La paura, in quella del figlio.
- Che brutto mondo -, ho pensato allora, un attimo prima che il semaforo si tingesse di verde spingendoci ad andare ognuno verso le nostre giornate. Che brutto mondo quello che toglie ai figli la sicurezza dei primi passi nel mondo, quelli che si rischia di cadere ogni mezzo metro ma qualcuno - una fede incrollabile te lo dice - ti risolleva sempre e ti soffia sulle ginocchia sbucciate e brucianti.Che brutto mondo quello che fa diventare piccoli, fisicamente piccoli, i genitori. Così piccoli da avere l'impressione che abbiano consumato così tanta vita per cercare di darla ai figli, di attaccargliela addosso per far sì che non si stacchi mai; che li abbia bruciati dentro così tanto doloroso amore nel tentativo di soffiare sempre, ancora, ogni giorno, sulle ferite sempre più difficili da guarire dei propri figli.
- Che brutto mondo -, ho pensato allora, un attimo prima che il semaforo si tingesse di verde spingendoci ad andare ognuno verso le nostre giornate. Che brutto mondo quello che toglie ai figli la sicurezza dei primi passi nel mondo, quelli che si rischia di cadere ogni mezzo metro ma qualcuno - una fede incrollabile te lo dice - ti risolleva sempre e ti soffia sulle ginocchia sbucciate e brucianti.Che brutto mondo quello che fa diventare piccoli, fisicamente piccoli, i genitori. Così piccoli da avere l'impressione che abbiano consumato così tanta vita per cercare di darla ai figli, di attaccargliela addosso per far sì che non si stacchi mai; che li abbia bruciati dentro così tanto doloroso amore nel tentativo di soffiare sempre, ancora, ogni giorno, sulle ferite sempre più difficili da guarire dei propri figli.
Che ci salvi l'amore, ho pensato. Che ci salvi l'amore, Dio ti prego, perché ne abbiamo un disperato bisogno.
Ho premuto sull'acceleratore e sono ripartita, in questo venerdì grigio e umido di pioggia caduta e ancora da cadere.
Ho premuto sull'acceleratore e sono ripartita, in questo venerdì grigio e umido di pioggia caduta e ancora da cadere.
Che ci salvi l'amore.
Mi unisco alla tua preghiera...
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