"Mi chiamo Maureen e vi scrivo dalla mia stanza di
reclusione.
Da qualche tempo ho smesso di contare i giorni. Prima
lo facevo, ma ora non mi interessa più sapere quanto
tempo è passato da quando mi hanno rinchiusa qui
dentro.
Loro, loro credono che io sia pazza.
E se continuo a ripetere che non è vero, loro, chissà
perché, lo credono ancora di più.
Questo, almeno questo, l’ho capito e allora ho smesso
di dirlo. Ho smesso di urlarlo e loro non mi legano più
al letto.
E’ un bene, questo. Perché quando lei arriva io posso
provare a nascondermi finché non se ne va. Posso
evitare di guardare i suoi occhi vuoti e finti e,
soprattutto, posso evitare che lei guardi me.
Perché essere guardati da lei è terribile, sapete?
È qualcosa che somiglia al rumore del gesso nuovo
sulla lavagna, o del vetro quando si incrina, solo che a
rompersi è sempre qualcosa dentro di me.
Ogni notte di più.
Ogni notte, sì, lei viene da me tutte le notti.
Ho paura che prima o poi la mia mente comincerà
davvero a sciogliersi, e allora forse lei smetterà di
venire.
E’ per quello che viene, per farmi impazzire."
Magdalene, Marina Lizzi http://www.lulu.com/spotlight/marinaliz
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