...non lasciate che i puntini di sospensione vengano seguiti dal vuoto,
dite anche quello che viene dopo, perché le cose che dovrebbero venire
dopo i puntini di sospensione sono
sempre le più importanti. Sono quelle che ci spezzano il fiato e per
paura non diciamo, o per il cervello, il maledetto cervello che si mette
in mezzo a fotterci le cose con la sua mente. Ma no, quando arrivano i
puntini di sospesnsione fate un bel respiro e girate la manopola della
testa su off, e poi parlate. Come una cascata, come una porta che si
spalanca per la corrente...via, via, lasciate che esca il cuore. La vita
è fatta per questo, ne sono sicura. La vita è fatta per quello che
viene dopo i puntini di sospensione. E allora trovatevi una persona che
sia lì, dopo quei puntini...qualcuno che si incastri perfettamente con
voi quando vi abbracciate, o quando appoggiate la testa sulla sua spalla
ed è subito giusto così, è giusto il posto senza che cambiate
posizione; il posto è giusto per le vostre labbra quando si baciano, è
giusto il posto delle vostre mani quando si tengono, si cercano, senza
che il cervello dica loro di farlo. Senza le parole dopo i puntini di
sospensione, non troveremo mai questa persona. Senza le parole dopo i
puntini di sospensione, senza quel coraggio del salto nel vuoto, non
atterreremo mai nella vita. Tutto quello che viene prima non ha senso se
dopo il fiato sospeso non segue il respiro. Se dopo il silenzio non
esce il cuore, tutto quello che abbiamo taciuto non ha senso.
Così, tanto per dire...
Tanto per dire.
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