venerdì 9 giugno 2017

La vita, quella vera...

Mi sveglio piano, nel silenzio della mattina presto. Un angolo remoto della mente sa che tu ti sei alzato da poco e, a giudicare dall'orario, da poco sei uscito di casa. Nell'aria galleggia il profumo del caffè che ti sei appena bevuto. Ti conosco e lo so, la mattina non si colora, per te, se non bevi il caffè.
Sorrido. Guardo la luce che scivola dentro dalle fessure delle imposte e capisco che fuori c'è il sole.
Non sono giorni facili, questi, per me. Non ne ho mai avuti di giorni facili, se ben ci penso, ma questi sono ancora un pochino più difficili... all'orizzonte si addensano nubi strane e spaventose, ancora poco chiare, forse l'ennesima tempesta da cui dovrò cercare di uscire salva, senza dubbio un brutto, bruttissimo temporale.
Mi rotolo un pochino nel letto grande, vado nella tua metà, chiudo gli occhi per qualche secondo ancora e poi mi colpisce un lampo d'emozione, simile a quella che si prova la mattina di Natale da bambini... so, ne sono certa, che da qualche parte della casa si nasconde una sorpresa che mi hai lasciato, perché me la lasci sempre. Allora mi alzo, a piedi scalzi nella luce fioca corro nel corridoio e sbircio in cucina. Eccolo lì, c'è.
Il tuo biglietto, la tua scrittura, la penna appoggiata accanto al foglio, se mi concentro riesco quasi a vedere la tua faccina soddisfatta subito dopo averlo scritto.
Parli di un bacio, nel tuo biglietto, che mi hai dato mentre dormivo. Un bacio che stamattina non ho sentito e non l'ho sentito perché, finalmente, riposavo. E dormire non è mica scontato, con quei tuoni che si avvicinano... non aver paura almeno per qualche ora, è un regalo stupendo.
Ho acceso la moka e mi sono goduta la luce del sole spalancando le finestre e lasciandola entrare liberamente. La luce ha invaso tutto, anche la mia mente.
Volevo dirti, ma già lo sai, che mi sono fatta i pancake... quelli con la farina di riso e il latte di riso, il cacao e le banane, perché gli altri non li posso mangiare.
Sono venuti bene, buoni e dolci. Li ho mangiati seduta al tavolo del salotto, con un libro accanto dal quale ogni tanto bevevo qualche pagina. Ho lasciato spazio alla luce, e l'ho tolto al buio. Almeno per un po', nel silenzio tiepido di questo venerdì mattina, mi sono sentita serena.
La vita, quella vera, si nasconde tra le pieghe di questi momenti e, tranquilla, riposa. Riposa e sorride, incurante di tutto il resto.
Ecco, tutto qui, amore mio.
Soltanto questo...
Soltanto grazie...


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