martedì 11 settembre 2012

11/09/2001 - 11/09/2012

Ormai esiste un prima e un dopo 11 settembre, perché da lì, che lo vogliamo o no, la storia ha cambiato rotta.
In America dicono: "Tutti ricordano dov'erano e cosa stavano facendo l'11 settembre 2001."
Me lo ricordo anch'io.
Quel giorno ero a casa, stavo guardando uno dei film commedia che davano nei pomeriggi di fine estate. l'edizione speciale del telegiornale ha spaccato la calma sonnacchiosa e pigra e, nel giro di poche immagini , di poche concitate frasi, ci ha gettato tutti all'inferno.
Spesso mi sono trovata a dire che quello è stato il giorno in cui ho avuto più paura in tutta la mia vita. Non riuscivo a smettere di guardare il cielo azzurrissimo e terso (era una giornata splendida, me lo ricordo bene) e chiedermi cosa sarebbe successo, chi sarebbero stati i prossimi...eravamo in guerra...era chiaro. Una guerra subdola e infinita che non avrebbe più cessato di mietere vittime nella quotidianità della vita.
Da allora, tutti siamo cambiati, anche se non ce ne rendiamo conto.
Abbiamo cominciato a guardarci intorno con più sospetto, ad avere paure che prima non avevamo, a non fare quasi più caso alle notizie di attacchi terroristici che fanno esplodere migliaia di persone come se fossero palloncini a una festa macabra. Ci siamo abituati a vedere sangue nei telegiornali, e brandelli di corpi malcelati sotto teli improvvisati mentre consumiamo le nostre cene dialogando del più e del meno... quel che è peggio, però, è che ci siamo abituati ad avere paura. Non ci facciamo nemmeno più tanto i conti, ormai, tanto è parte di noi. Forse, non si può più nemmeno chiamare paura ma estremo fallimento, estrema delusione, verso questo mondo che peggiora di giorno in giorno come un malato terminale che ci sforziamo di tenere in vita.
Oggi voglio dire anch'io che non dimentico. Lo voglio dire al mondo della rete, dove ogni giorno si sviluppano e consumano piccole guerre cruente fatte di parole e giudizi e accuse. Lo voglio dire e gettare in questo intricato insieme di voci, volti e mondi nascosti dietro a milioni di milioni di schermi di Pc.
E voglio dirlo anche a me stessa, che non mi sono dimenticata di quel giorno, ma mi sono dimenticata di come ero prima.
E che questo è grave.
Tremendamente grave.
Ogni cosa che ci toglie una parte di noi, è tremendamente grave. Ogni cosa che ci mette paura, è tremendamente grave. Ogni cosa che ci fa guardare intorno e sentire un brivido addosso, un brivido insano e ghiacciato, è tremendamente grave.
Ed è tremendamente grave che ce ne dimentichiamo, che ci servano date e ricorrenze per ricordarci di ciò che ci è stato sottratto per sempre.
Vorrei riuscire a credere che un giorno, magari non troppo lontano, questo mondo guarirà. Miracolosamente si riavrà dal cancro che gli abbiamo procurato con i nostri animi corrotti e sporchi, e tornerà a splendere dell'amore di cui era pregno quando ci fu affidato... ma non riesco più.
Allora prego, senza pensare, senza concedermi di sperare, per chi non c'è più , per chi quel giorno è morto senza motivo, e per chi è morto senza motivo mille e mille anni prima, o il giorno prima, o il giorno dopo, o anni dopo, per chi morirà, senza motivo, da qui all'eternità.
E prego per chi rimane, per chi cerca di fare e dare del proprio meglio in questo mondo malato e infame, anche quando non ci crede più. Per chi non smette di sorridere alla fermata del tram, per chi non ruba agli altri e nemmeno a se stesso, per chi non uccide né corpi, né anime, né speranze. Per chi continua, malgrado tutto, anche se con più paura, a guardare il cielo.
Io non dimentico, ecco tutto.
Non posso proprio dimenticare.

2 commenti:

  1. Non aggiungo parole alle tue perchè non serve: bellissimo post!
    Posso solo dirti che ...anch'io NON DIMENTICO.

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    1. Ti ringrazio e ti abbraccio, anche se virtualmente, bisognerebbe abbracciarsi più spesso...specialmente quando si hanno alcuni ricordi nel cuore. Ricordi come questo.

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